L'epidemia di Covid-19 ha fatto emergere ancora di più che l'educazione non è un diritto uguale per tutti.
In Italia una famiglia su tre non ha un computer e due ragazzi su tre hanno competenze informatiche molto ridotte. Le famiglie che non hanno a disposizione strumenti informatici non possono accedere alla didattica a distanza, col rischio di aumentare la povertà educativa e l'esclusione dei più fragili.
Nei contesti rurali e urbani più vulnerabili dove ACRA opera (in Africa, America Latina e Asia), l'emergenza sanitaria in corso ha accentuato il già difficile accesso alla salute e all'istruzione.
Durante l'emergenza Covid-19, la scuola ha dovuto confrontarsi con la didattica a distanza. Ma purtroppo le possibilità di accesso all’educazione hanno pesato direttamente sulle famiglie, accentuando così le differenze sociali. Grazie ai computer e al supporto didattico forniti da ACRA alle famiglie in difficoltà, anche gli alunni più fragili hanno potuto continuare a studiare e seguire le lezioni da casa.
Manuela, maestra di una scuola di Milano, Italia
In Ciad, avere le scuole chiuse non vuol dire soltanto che i bambini e le bambine non possono studiare, ma anche l’impossibilità per loro di avere un pasto sicuro e di condividere esperienze con i propri amici. Spesso i genitori non sanno leggere e a casa hanno solo la radio. Ringrazio gli operatori di ACRA che hanno iniziato la “télé-école”, ossia le lezioni alla radio per i bambini, e che hanno consegnato alle famiglie kit igienici e molte raccomandazioni utili per contrastare la diffusione del coronavirus.
Jacqueline, maestra di una scuola di Haraze, Ciad
a famiglie italiane in difficoltà nell'accesso alla didattica a distanza
donati a famiglie ciadiane contro la diffusione del Covid-19
in Burkina Faso dotati di dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, igienizzanti..)
consegnati agli autisti di tuk tuk elettrici in India
* dati relativi ai primi sei mesi dell'anno 2020